Esposizione a fibre di amianto. Vigile del fuoco risarcito dal tribunale di Genova per oltre 600 mila Euro
Esposizione a fibre di amianto, quelle micidiali polveri hanno ucciso il pompiere. Per quasi trent’anni ha fatto parte della squadra operativa del comando dei vigili del fuoco della Spezia. Era sempre in prima fila nelle emergenze, ad aiutare la gente. Nel 1995 si guadagnò la pensione. La sua vita però fu stroncata da un mesotelioma poco più tardi, nel 2010, all’età di 72 anni.
Con sentenza pubblicata, per la prima volta il Tribunale di Genova ha condannato il Ministero dell’Interno ex art. 2043 cc a risarcire per oltre 600.000 euro i familiari, deceduto per complicanze derivanti dalla prolungata esposizione all’amianto per ragioni di servizio.
Il giudice del tribunale civile di Genova nella sentenza ha spiegato con molta attenzione e cura che “non sarebbero state adottate quelle minime cautele quali la sostituzione periodica e la dotazione di maschere specifiche in occasione degli interventi di emergenza pur essendo nota da tempo la nocività del materiale”.
Vigile del Fuoco dal 1959, nello svolgimento dei propri incarichi ha infatti subito l’esposizione ad amianto anche in ragione delle tute e dei guanti ignifughi indossati e dell’utilizzo di teli, tutti beni in amianto usurati e soggetti a spolverio, giungendo all’infausta diagnosi di mesotelioma pleurico nel 2009 ed al decesso l’anno successivo.